Il mare dove non si tocca – Fabio Genovesi-

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Ciao a tutti! Stasera vi voglio parlare di un libro che ho scoperto per caso, a una presentazione. L’autore mi ha talmente sorpreso e commosso che ho subito comprato il libro e quindi eccomi qui! Siete pronti per scoprire una storia magica e davvero unica?

Trama

Questa è la storia di un bambino di nome Fabio che aveva dieci nonni. Viveva in un villaggio solo per lui e per la sua famiglia, passava il tempo andando a pescare, costruendo pollai o andando a caccia. I nonni gli trasmettevano l’amore per le storie ma anche per la natura e la famiglia. Un brutto giorno, però, per Fabio venne il momento di andare a scuola e lì scoprì con orrore che è impossibile avere una decina di nonni, si chiamavano zii non nonni, che i suoi coetanei vivevano una vita del tutto diversa: Fabio non era come loro. Ma era davvero fortunato perché accanto a lui aveva un mamma che amava rendere la realtà più bella e un papà con le mani magiche che aggiustava qualsiasi cosa. Questa è la storia di Fabio un bambino che fa dell’immaginazione e della speranza l’arma giusta per combattere la realtà dura e tremenda.

Commento

Ho sentito Fabio Genovesi raccontare del suo libro a una presentazione e la sua storia mi ha conquistato. Sentendolo parlare non mi sono sentita sola. Fabio ha detto di essere orgogliosi se ci considerano strani, che le persone strane sono le uniche che seguono davvero le loro passioni e sono quindi più felici di coloro che cercano di essere qualcuno che non sono. Che essere strani è bello, e anzi bisogna esserne orgogliosi! è normale non essere i più popolari e di non conoscere tutti, anzi sarebbe strano il contrario! E questa è la nota di sottofondo del suo libro anche perché la storia che racconta è quella della sua infanzia. Incredibile, magica e pazzesca. Chiunque di noi avrebbe voluto avere tanti zii con cui trascorrere le giornate, zii che ti portavano a vivere mille avventure diverse. Certo magari in modi poco ortodossi ma sicuramente autentici. I personaggi non possono che essere grandiosi. La mamma è una vera affabulatrice, con il suo grande e prezioso dono di saper ricamare la realtà per renderla più piacevole e, perché no, magica. Un personaggio di una maturità incredibile è la bambina Coccinella che rivela un acume difficile da incontrare in un adulto medio. La scrittura è semplice ma mai banale, il ritmo incalzante, una fiaba moderna con cui sognare. Mi è piacuto davvero tanto ed è difficile trovare qualcosa di negativo… vorrei avere avuto una famiglia altrettanto strampalata con cui crescere!

Voto

10/10 bellissimo! L’autore mi ha scritto nella dedica del libro che sperava che le pagine mi cantassero una bella canzone… bè penso che riascolterò la sua canzone mille volte e anzi la diffonderò il più possibile.

Esagerato! Dieci dita sono troppe! Dieci sono quelle di partenza, poi con tutti i lavori, con tutte le fatiche e gli incidenti, come minimo una o due partono. Ma è normale, sono dieci per quello, perché si sa già che qualcuna la perdi. Quando un uomo muore, per sapere se ha vissuto veramente basta guardargli le mani. San Pietro  le controlla, e se hai ancora tutte le dita attaccate ti dice Ma cosa hai fatto te con la vita che ti abbiamo dato? Nulla hai fatto, l’hai buttata via così. E allora giù, all’Inferno. Perché se esiste un peccato grave, è non aver vissuto.

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